“Con la proposta di condono sull’abusivismo edilizio per l’area dei terremoti del Centro Italia e di Ischia il Movimento 5 Stelle e la Lega stanno scrivendo, sia nel merito che nel metodo, una pagina brutta e triste per la qualità della ricostruzione, la qualità del lavoro, la sostenibilità ambientale, la legalità e la tutela dei cittadini e del territorio”. Lo affermano i segretari generali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi.
“Ci si poteva aspettare un po’ di originalità dal Governo che si fa chiamare del cambiamento e del rispetto della legalità, invece no. È inaccettabile che per i condoni sia stata utilizzata la discussione del Decreto per l’Emergenza Genova 2018. Ed è inaccettabile riaprire vecchi condoni in aree colpite dalle emergenze, come pensare a nuovi condoni, una beffa per i cittadini che hanno rispettato le leggi. In questo modo, inoltre, si corrono parecchi rischi: compromettere la ricostruzione, che deve essere basata sulla qualità e la sostenibilità ambientale; allungare i tempi della ricostruzione; ingenerare confusione normativa, che si andrebbe ad aggiungere alla già difficile situazione della gestione della ricostruzione”.
“Non si possono affrontare le emergenze ricostruttive attraverso il condono delle irregolarità passate! Per questo – proseguono Panzarella, Turri, Genovesi – auspichiamo una forte presa di posizione da parte di tutte le forze politiche e sociali, del mondo delle associazioni, affinché nella discussione parlamentare dei prossimi giorni sul Decreto Emergenza per Genova siano eliminate tutte le norme salva abusi previste per le aree colpite dal sisma, considerando il pericoloso precedente anche per le tante emergenze che purtroppo stanno incombendo in questi giorni sul nostro paese. La cultura del rispetto dei vincoli urbanistici, idrogeologici, sismici, paesaggistici e della qualità del lavoro sono fra loro inscindibili ed indispensabili per mettere in sicurezza i cittadini ed i territori, garantendo qualità del lavoro e il rispetto dei lavoratori impegnati nelle fasi di emergenza e ricostruzione. Invece di dovere ancora una volta difenderci dalla cultura dell’abusivismo e della irregolarità, avremmo preferito discutere in questi mesi, anche con il Governo, di programmazione, investimenti, normative nonché di una legge quadro per la gestione delle emergenze, al fine di tutelare e mettere in sicurezza il territorio e le comunità. Qualità della ricostruzione e qualità del lavoro sono valori comuni da tutelare e rispettare”, concludono i tre segretari generali”.