“Serviva un cittadino di Pomigliano per mettere a rischio migliaia di posti di lavoro nello stabilimento campano difeso strenuamente dalla lotta dei lavoratori per 10 lunghi anni” dichiara il segretario generale Fismic-Confsal Roberto Di Maulo sull’ecobonus che potrebbe far saltare il piano industriale Fca per gli stabilimenti italiani.
In una nota inviata al presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, i vertici Fca evidenziano come “negli ultimi giorni lo scenario a tendere del settore è stato significativamente modificato da interventi sul mercato dell’auto in discussione all’interno della Legge di bilancio che a nostro avviso alterano l’intero quadro di azione, all’interno del quale il piano dell’Italia era stato delineato”.
Inoltre, come sottolineato da Fca, “è un fatto certo che il sistema di bonus-malus, qualora attuato secondo l’impianto approvato in prima lettura alla Camera, inciderà significativamente sulla dinamica del mercato, in una fase di transizione del settore, costruttori e filiera, estremamente delicata, modificando le assunzioni alla base del nostro piano industriale”.
Anche il sindacato è in rivolta. “L’ecotassa è un mostro” spiega il leader Fismic-Confsal. “Evidenzia l’ignoranza totale di questo governo sul lavoro e sulla politica industriale”. Come già dichiarato in precedenza, “l’ecotassa va cancellata. Si tratta di una misura alla Robin Hood al contrario in cui i poveri sono costretti a finanziare i ricchi. Di Maio è la reincarnazione dello sceriffo di Nottingham. Chiameremo i lavoratori alla lotta contro tale scempio legislativo” conclude Di Maulo.
Dello stesso avviso anche Fim-Cisl
“Il ministro dello Sviluppo economico e il Governo dicano subito e in modo in equivocabile che l’ecotassa farlocca sarà ritirata dalla legge di bilancio. È una sciagura per il Paese, per 88mila addetti diretti di Fca che rischiano di vedere compromesso il futuro occupazionale e quello delle loro famiglie”. Così Claudio Chiarle, segretario della Fim-Cisl Torino e Canavese, a proposito dell’ecotassa e del conseguente annuncio di Fca, che ha ipotizzato di rivedere il piano di investimenti per l’Italia.
“Un provvedimento quello del 79 bis frutto di una mente da ecologista incompetente da teorico che ignora tempi e impatti di 5 miliardi di investimenti di Fca in Italia, 13 nuovi modelli con una scelta verso l’elettrificazione che avrà ricadute e investimenti nell’indotto, che vale 156mila addetti in Italia e 58mila in Piemonte, per un valore di 46 miliardi di fatturato in Italia, di cui 18 miliardi in Piemonte”, ha commentato il sindacalista.
“Gm licenzia 15mila dipendenti e chiude 4 stabilimenti, il governo e il suo contratto vogliono il modello Gm per una decrescita disastrosa?”, ha concluso Chiarle.
TN