Riunione importante domani del Consiglio direttivo della Cgil, scossa dal duello a distanza che si è scatenato in questi mesi per la scelta del successore di Susanna Camusso alla guida della confederazione. Vincenzo Colla, il competitor di Maurizio Landini, proprio in occasione del direttivo di domani dovrebbe infatti fare un passo in avanti e presentare ufficialmente la sua candidatura per la guida della Cgil. Per Landini ci aveva pensato direttamente Susanna Camusso, che aveva fatto votare in merito la segreteria confederale. Dove tuttavia si era subito registrata una spaccatura, per l’opposizione di due segretari, uno dei quali era, appunto, Colla. Divisione che si era poi allargata all’intera organizzazione.
La scelta della persona da collocare in vetta alla confederazione spetta all’assemblea generale, che sarà eletta dal prossimo congresso, in programma a fine gennaio a Bari. Per questo il duello, dopo due sessioni del direttivo in cui le due parti si sono scontrate duramente, senza però mai arrivare a un punto, si era trasferito nei congressi delle territoriali e delle federazioni di categoria, che si sono svolti in queste settimane. Anche in questo caso senza mai arrivare a un punto di chiarezza, perché i conteggi, difficilissimi, dicono che i due “partiti” sono praticamente alla pari, semmai con un leggero avanzo di quello che sostiene Colla, che avrebbe strappato qualche decina di delegati in più da inviare alle assise di Bari.
Il punto è che non è possibile, o certamente molto difficile, guidare la confederazione avendo solo la metà o la metà più uno dei voti necessari. Qualsiasi organismo in questa situazione non può che essere debole. Lo dimostrano le vicende di Confindustria, che ha eletto il proprio presidente per due volte con una maggioranza minima e ha avuto e ha grandi difficoltà a gestire la politica confederale. Tanto più ciò è valido per la Cgil che ha sempre tenuto moltissimo alla propria unità interna, alla quale non ha avuto remore, quando è stato necessario, nel sacrificare l’unità con Cisl e Uil.
Aleggia proprio per questo la speranza che in qualche modo si esca da una situazione così difficile. E non è un caso se Colla, a quanto è dato di sapere, presenterà domani la sua candidatura proprio con l’obiettivo dichiarato di sanare la frattura. Nella sua ottica, infatti, la confederazione si è spaccata sul nome di Maurizio Landini, certamente un grande leader, ma che tuttavia una parte ampia dell’organizzazione non seguirebbe; per questo Colla, dopo averci a lungo pensato, si offrirebbe per cercare di riunificare le due anime contrapposte, una delle quali, peraltro, si è riunita proprio sul suo nome.
Massimo Mascini