In questi giorni i 5000 lavoratori Abb (leader nel campo della robotica e dell’elettrotecnica) stanno approvando l’intesa raggiunta lo scorso 16 gennaio per il rinnovo del contratto tra Fim, Fiom, Uilm e Direzione aziendale, proseguendo la stagione contrattuale aperta dall’ultimo e innovativo contratto nazionale dei metalmeccanici. Una trattativa lunga, partita in ritardo rispetto alle scadenze, in quanto le Organizzazioni Sindacali sono state impegnate a gestire una profonda riorganizzazione, messa in campo dall’azienda e denominata White Collar Productivity, e ad affrontare altre ristrutturazioni che si sono prolungate fino al 2018. La mancata contrattazione passata è stata coperta da 224 € una tantum erogate sotto forma di welfare.
La nuova intesa, che scadrà nel 2021, porterà a regime un aumento di 620 € e la possibilità di convertire il premio in welfare ricevendo un contributo aggiuntivo pari al 15% della cifra convertita, con un effetto moltiplicativo sul premio stesso. Un importo economico che, senza contare i vecchi premi feriali, porterà il premio a varcare la soglia dei 6.000 € nei siti più competitivi del gruppo e a stabilizzarsi a livelli medio alti in tutti gli altri. In aggiunta alla parte economica ci saranno ulteriori 170 €, da spendere in welfare, erogati con le modalità dei flexible benefit previsti dal contratto nazionale, che verranno consolidati anche per il futuro, oltre la vigenza contrattuale. A sottolineare l’importanza del welfare si è concordato il pacchetto aggiuntivo di Mètasalute e l’aumento a 200 € annui del contributo che l’azienda verserà agli aderenti al fondo Cometa prevedendo, anche, azioni congiunte di sensibilizzazione sul tema fondamentale della previdenza complementare.
In questi anni Abb ha potuto contare su fattori di efficienza che hanno reso alcuni siti competitivi anche rispetto alla Cina, garantendo all’Italia quote importanti di produzione rispetto allo scacchiere globale del Gruppo. Tra questi strumenti di competitività troviamo certamente i sistemi di orari flessibili in grado di rispondere tempestivamente alle richieste imprevedibili del mercato. Si è resa quindi necessaria la ricerca di una soluzione che tenesse insieme le necessità organizzative con le esigenze delle persone di affrontare turnistiche sostenibili dal punto di vista economico e dell’impatto psicofisico. In questa direzione sono state inserite importanti indennità economiche per i turni lavorati il sabato e la domenica ed è stata regolamentata la possibilità, in alternativa al pagamento degli straordinari, di programmare riposi compensativi per le ore eccedenti le 40 medie settimanali, salvaguardando la scelta individuale. Il compromesso, parola tanto bistrattata ma che invece rappresenta un valore in ogni negoziato vero, è stato trovato riducendo da 15 giorni di calendario a 7 giorni di calendario, a far data dal primo incontro, la procedura per attivare i regimi di flessibilità fissando a sette mesi non continuativi il limite massimo di utilizzo degli stessi e demandando alle rappresentanze aziendali la scelta della disposizione temporale. Un salto di qualità delle relazioni sindacali che riconoscendo e rispettando le reciproche e legittime esigenze, hanno saputo preservare competitività e produttività aziendale che rappresentano il bene comune oltre che le condizioni necessarie per garantire stabilità, allargamento occupazionale e distribuzione della ricchezza.
Particolare attenzione è stata dedicata alla formazione con la costituzione di una commissione che potrà valutare, proporre e condividere interventi formativi che saranno certificati. La stessa commissione dovrà monitorare l’impatto che le trasformazioni di Industry 4.0 stanno producendo all’interno di Abb, in particolare sulla professionalità dei lavoratori, sul loro coinvolgimento, sull’organizzazione del lavoro e sulla costruzione di un’efficace e adeguata formazione continua che potrà essere effettuata con strumenti di e-learning (attraverso la piattaforma SkillaCloud – Amicucci Formazione) e che dovrà, sempre più, essere agganciata con le traiettorie di sviluppo dell’impresa in modo da migliorare le competenze dei lavoratori e stimolare la competitività dell’impresa stessa, producendo benefici per tutti. Inoltre, con la partecipazione delle RSU, verrà effettuata la mappatura delle competenze e professionalità presenti all’interno delle singole unità produttive, attività propedeutica alla riforma dell’inquadramento professionale e strumento per rendere la programmazione delle attività formative più efficace e coerente con il fabbisogno aziendale e con le modifiche e novità introdotte dall’innovazione tecnologica. Importante è stato anche aver potenziato le misure a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori come, ad esempio, i break formativi effettuati nei reparti sui fattori specifici di rischio e il coinvolgimento degli RLS nella rilevazione dei “quasi infortuni”, operazione fondamentale per rafforzare l’azione di prevenzione.
Infine, verrà monitorato l’utilizzo dello smart-working e regolamentato l’istituto delle ferie solidali che rappresenta la pratica della solidarietà, un valore che in passato, partendo dalle fabbriche, ha fatto crescere il Paese intero.
Questi sono i principali contenuti dell’intesa raggiunta che segna importanti avanzamenti economici e che apre alla partecipazione dei lavoratori sulla formazione e sulla gestione delle opportunità legate all’innovazione tecnologica e digitale, fondamentale in una multinazionale in continuo movimento.
La Fim si candida a essere il Sindacato che si fa carico della cura delle competenze delle persone, la via maestra dalla quale passa la garanzia del diritto al futuro per tutti.
Andrea Donegà, Segretario generale Fim Cisl Lombardia e Coordinatore Fim Gruppo ABB