ArcelorMittal avvia la cassa integrazione straordinaria per 3.500 lavoratori dell’ex-Ilva di Taranto. “ArcelorMittal – afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella – ha comunicato alle organizzazioni sindacali nazionali e alle Rsu del sito di Taranto la decisione di avviare la procedura di richiesta di cassa integrazione straordinaria per il sito pugliese per 3.500 lavoratori, dopo il rigetto dell’istanza del giudice sulla continuità produttiva dell’altoforno 2”.
“La decisione di ArcelorMittal – sottolinea il sindacalista – è di una gravità inaudita poichè, anzichè verificare tutte le alternative possibili per non ricorrere a uno strumento così invasivo, utilizza il provvedimento del giudice per ottenere i risultati che si era prefissata: usare i lavoratori come scudi umani”.
“La multinazionale – aggiunge Palombella – non aspettava altro che lo stop all’altoforno 2 per accelerare il suo progetto di morte per lo stabilimento di Taranto e degli altri siti italiani del gruppo. Un atteggiamento da sciacalli sulla pelle di migliaia di lavoratori e di famiglie”.
“Gli impianti coinvolti – spiega Palombella – sarebbero l’altoforno 2, l’intera l’acciaieria 1, metà acciaieria 2 e altri impianti a monte e a valle del processo produttivo”.
“Il buon senso – secondo il segretario generale della Uilm – vorrebbe la messa a punto di una valutazione approfondita dei tempi e delle modalità di spegnimento dell’altoforno 2, con una programmazione basata su dati di fatto. Invece da parte dell’azienda assistiamo all’ennesimo atto offensivo, vergognoso e intollerabile contro i lavoratori”.
“Chiediamo urgentemente – sottolinea il sindacalista – l’intervento del governo contro questa multinazionale. Ci rivolgiamo anche alle autorità giudiziarie affinchè verifichino che non ci siano violazioni che pregiudicherebbero l’integrità degli impianti e avrebbero effetti devastanti sui livelli occupazionali”.
“Diciamo ai lavoratori – aggiunge Palombella – di vigilare sulle azioni che i responsabili aziendali porranno in essere sugli impianti, in attesa di ulteriori comunicazioni dagli organismi nazionali contro questo progetto criminale che sta portando avanti ArcelorMittal. Domani sera chiederemo conto al ministro Patuanelli su come vuole risolvere questo disastro che si sta consumando in queste ore”.
E.G.