In vista dell’appuntamento internazionale che si terrà a NewYork a metà marzo, il punto, in diretta, sull’attività del Parlamento Ue.
Il contesto in cui siamo
La Dichiarazione di Pechino è la risoluzione adottata dall’ONU al termine della quarta Conferenza mondiale sulle donne del 15 settembre 1995 per definire una serie di principi sulla parità tra uomini e donne. La Piattaforma d’azione prevede azioni strategiche in diversi settori, quali economia, istruzione, salute, violenza e processi decisionali.
Prossimi eventi del Parlamento Europeo: “Il lungo cammino verso la parità tra i sessi: cosa resta da fare?”
Il Parlamento UE ha definito, giovedì, le sue priorità per la 64° Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (UNCSW64), che si terrà a New York a marzo, dal 16 al 18. Nella risoluzione adottata, con 463 voti favorevoli, 108 contrari e 50 astensioni, i deputati deplorano che molte delle sfide identificate 25 anni fa dalla Dichiarazione e dalla Piattaforma d’azione di Pechino siano ancora attuali. Chiedono al Consiglio di garantire che l’UE assuma una posizione unitaria e intervenga con fermezza per “denunciare inequivocabilmente il regresso della parità di genere e le misure che compromettono i diritti, l’autonomia e l’emancipazione delle donne”. Nella risoluzione sulle priorità per la sessione dell’UNCSW di marzo, i deputati chiedono misure che promuovano l’emancipazione economica e politica delle donne, e in particolare:
· una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro;
· un miglior sostegno all’imprenditoria femminile;
· colmare definitivamente il divario retributivo di genere (16%) e i divari pensionistici (37%);
· un’equa ripartizione delle responsabilità domestiche e di assistenza tra donne e uomini;
· promuovere l’istruzione delle ragazze e una maggiore partecipazione alle carriere STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica)
· promuovere una rappresentanza equilibrata di genere a tutti i livelli del processo decisionale
· sbloccare la direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione in seno al Consiglio.
Inoltre, per rafforzare la protezione delle donne, l’UE dovrebbe:
· completare con urgenza il processo di ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e lotta alla violenza contro le donne;
· destinare risorse finanziarie e umane adeguate alla prevenzione e alla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e alla protezione delle vittime,
· tutelare e promuovere i diritti dei gruppi che sono vittime di discriminazione, incluse le donne con disabilità, le donne nere e di colore, le donne migranti e le persone LGBTIQ.
Infine, a livello globale, l’UE dovrebbe
· promuovere l’inclusione di un capitolo specifico di genere in tutti i futuri accordi commerciali;
· condannare fermamente la norma “global gag”, che vieta alle organizzazioni internazionali di ricevere dagli Stati Uniti finanziamenti per la pianificazione familiare se offrono servizi per l’aborto;
· sostenere i finanziamenti a favore della salute sessuale e riproduttiva,
· promuovere una maggiore partecipazione delle donne nelle azioni per il clima e di costruzione della pace.
Una delegazione della commissione per i diritti della donna parteciperà all’UNCSW64 a New York, dal 16 al 18 marzo. Restiamo aggiornati.
Alessandra Servidori