Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi contatterà nelle prossime ore il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda per superare la situazione di blocco nella cessione dell’area dello stabilimento di Sesto Fiorentino della Ginori, che mette a rischio il futuro della storica azienda di ceramiche pregiate. Allo stesso fine il presidente interpellerà i responsabili di DoBank, capofila delle banche che nei giorni scorsi hanno rigettato l’ipotesi di acquisto dell’area da parte di Richard Ginori.
Sono queste le prime iniziative che verranno messe in atto dopo la riunione che si è svolta stamani a Firenze e cui hanno partecipato, oltre al presidente della Regione e al suo consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini, il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e i sindacati. La riunione si è aperta con un esame della situazione alla luce del rigetto da parte del gruppo di banche della proposta di acquisto “contrariamente – si è detto- a quanto previsto negli accordi definiti nel maggio scorso al Ministero dello sviluppo economico”.
Regione, Comune e sindacati hanno voluto lanciare un appello alle banche (DoBank, come capofila, Popolare Vicenza e Bnl) affinché ritornino sui loro passi e si possa chiudere la vicenda con l’acquisizione dello stabilimento. “Il dietrofront delle banche rispetto agli accordi – ha detto Rossi – rischia di mettere in discussione il futuro dello stabilimento. Faremo tutti gli sforzi necessari per scongiurare questo scenario: sono in gioco un’azienda fondamentale per la manifattura toscana e il destino di lavoratori che hanno compiuto grandi sacrifici personali per il proprio posto di lavoro, accettando, tra l’altro, un percorso di riduzione del personale e i contratti di solidarietà”.
N.P.