L’Europarlamento raccomanda agli stati membri dell’Ue “la creazione di fondi speciali” nei bilanci volti “ad attenuare l’impatto demografico sui sistemi pensionistici pubblici”: è uno degli inviti contenuti nella risoluzione approvata dall’Assemblea sulla valutazione annuale dei programmi di stabilità e convergenza. Nel documento il Parlamento europeo prende atto con soddisfazione degli “sforzi compiuti dai paesi membri per controllare la spesa pubblica”, ma sottolinea che solo dieci stati sono riusciti ad ottenere un equilibrio o un avanzo di bilancio e che “in alcuni il livello del debito pubblico rimane eccessivamente elevato”. Gli eurodeputati appoggiano dunque “la pratica di assegnare gli incrementi eccezionali delle entrate alla riduzione del debito pubblico piuttosto che cercare di includerli nel bilancio corrente”.
La risoluzione stigmatizza i tempi lunghi in cui è diluito l’iter per la presentazione, l’esame e l’approvazione definitiva dei programmi di stabilità e convergenza da parte del Consiglio Ecofin. Nell’ultima tornata di valutazioni, il primo piano è stato presentato l’11 settembre 2000 e gli ultimi pareri sono stati emessi dal Consiglio il 12 marzo 2001: “Una tale lentezza procedurale – rileva l’Europarlamento – non consente un serio esame comparativo dei programmi”.