Dopo aver già incassato l’appoggio della comunità imprenditoriale – e con i sondaggi che gli assegnano una solida maggioranza – Tony Blair risponde alle critiche della stampa britannica sullo “stile” della sua campagna elettorale in vista delle elezioni del 7 giugno e, in una intervista alla BBC-radio, sostiene che intende badare più alla sostanza che all’immagine. E tra le cose davvero di sostanza, c’è proprio la lettera inviata oggi al Times da 58 capi d’azienda che invitano la “business community” a sostenere il governo laburista uscente perche ha promosso “una crescita economica stabile e risvegliato lo spirito imprenditoriale nel popolo britannico”. I conservatori oggi attaccano il governo sulle tasse, il loro cavallo di battaglia in questa campagna elettorale. Secondo il ministro-ombra dei Tory per gli esteri, Francis Maude, Blair avrebbe intenzione di accettare il progetto dell’Unione Europea sull’armonizzazione del prelievo fiscale sui carburanti. La questione è un punto sensibile nella politica del governo: la Gran Bretagna fu messa in ginocchio l’anno scorso quando i camionisti bloccarono le raffinerie per protestare contro i prezzi dei carburanti, i più alti in Europa.
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