Raffaella Vitulano
Il mercato del lavoro britannico continua a migliorare e dà una mano al premier Tony Blair impegnato in questi giorni nella campagna elettorale laburista: il mese scorso 10.200 persone in meno rispetto a marzo hanno chiesto allo Stato il cosiddetto assegno di disoccupazione per un totale di 975.800 persone (-2%), pari a un tasso del 3,4%. In termini assoluti, si tratta del livello più basso mai registrato dall’inverno del 1975. Gli stipendi medi, intanto, sono aumentati del 5,1% nei 12 mesi a fine marzo scorso, lo 0,1% in meno rispetto alla stima di febbraio.”Buon risultato – commentava stamattina il segretario generale del Tuc John Monks – e ora la Banca d’Inghilterra potrà tagliare i tassi d’interesse”. Rose e fiori? Non si direbbe. Con un articolo intitolato “Attenti all’effetto italiano”, il quotidiano The Guardian utilizza infatti il risultato di domenica scorsa quale esempio di ciò che potrebbe capitare tra qualche anno al partito laburista guidato da Tony Blair. In un lungo commento, il giornale definisce “raccapricciante” l’esito del voto. Gli elettori, osserva, hanno scelto tra un governo di sinistra che non è riuscito a mantenere le promesse fatte alla sua base elettorale e ”un’opposizione demagogica che ha sfruttato senza pietà le tensioni sociali e razziali sulla questione degli immigrati clandestini”.