Raffaella Vitulano
Un gruppo di senatori statunitensi guidati da Tom Harkin e Jesse Helms hanno introdotto una nuova legislazione per impedire l`importazione di prodotti provenienti dalla Birmania per un periodo di dieci mesi in cui 9 compagnie, l`esercito e la Forza aerea statunitense hanno deciso di ‘tagliare’ ogni rapporto con la Birmania. La legislazione, S.926 e` la risposta del Governo americano alla richiesta dell`organizzazione mondiale del lavoro che ha precedentemente sollecitato tutti i paesi membri ad assicurarsi che quest`ultimi non contribuiscano alla pratica dei lavori forzati in Birmania.
23 organizzazioni per i diritti umani, (Free Burma Coalition incluso), sindacati dei lavoratori, , diversi compagnie tessili etc,etc hanno spedito una lettera indirizzata a decine di compagnie che facilitano direttamente e indirettamente la pratica dei lavori forzati in Birmania. La lettera esigeva che queste compagnie evitassero ogni tipo di sostegno finanaziario alla Birmania .
‘Molte compagnie appartengono alla giunta militare e i profitti ricavati da quest`ultime vengono utilizzati per finanaziare progetti che utilizzano lavori forzati .’
I senatori e le organizzazioni sono d`accordo nell`affermare che le importazioni provenienti dalla Birmania contribuiscono direttamente a cio` che l`ILO chiama ‘forma moderna di lavoro schiavista’. Il premio Nobel per la pace,Aung San Suu Kyi, ha richiesto il commercio americano di smettere di importare prodotti dalla Birmania.
Dopo che nel 1997 gli Stati Uniti emessero un nuovo divieto , impedendo investimenti in Birmania Birmania, le importazioni sono cresciute da 85.6 milioni di dollari (1997) a 403.7 milioni di dollari (2000).
Nonostante l`aumento delle importazioni, molte compagnie che inizialmente commerciavano con la Birmania hanno affermato di essere intenzionate a terminare ogni rapporto con il paese.’ Vietiamo la produzione della nostra merce in Birmania, e se verremmo a sapere che una delle nostre filiali ha ancora dei rapporti commerciali con questo paese chiederemo immediatamente a quest` ultima di cessare tali attivita`.’, ha scritto Perry Ellis consigliere della Geri Lynn Mankoff in una lettera indirizzata a Free Burma Colition datata 13 aprile.
Dennis Gallacher, Assistente Vice-Presidente della Fred Meyer ha scritto all`Associazione Burma Action Group di Portland, lo scorso 27 aprile, dicendo che la Fred Meyer aveva deciso di interrompere ogni attivita` commerciale con la Birmania sino a all`avverarsi di sostaniali cambiamenti politici.
Dopo una protesta studentesca , lo scorso anno, Kenneth Cole della Dress Barn, Wal-Mart Canada e Warner Bross hanno promesso di interrompere i loro contratti con la Birmania.
Nonostante le dichiarazioni delle compagnie , e` possibile trovare il ‘Made in Myanmar’ in molti scaffali dei negozi. Il National Labour committee di New York ha trovato articoli di Kenneth Cole nel Rockfeller Center Store (scorso 27 febbraio) dopo quasi 6 mesi che che la compagnia aveva garantito di aver finito di commerciare con la Birmania, con l`etichetta ‘ Made in Myanmar’.
‘ Se queste compagnie non smetteranno di sostenere questo regime illegale, faremo in modo che i consumatori boicottino i loro prodotti’, dice Dan Beeton di Free Burma Coalition.’Saremo presto in grado di scoprire quali compagnie siano veramente interessate al problema dei lavori forzati e chi no.’