Il governo di Lionel Jospin si è messo in rotta di collisione con confindustria e sindacati decidendo di attingere dalle casse previdenziali per finanziare il passaggio alle 35 ore. Nonostante gli avvertimenti lanciati nei giorni scorsi da imprenditori e sindacalisti di non toccare ai fondi previdenziali, il governo ha deciso di utilizzare 12 miliardi di franchi, 3.600 miliardi di lire circa, dei 17 miliardi di attivo della previdenza sociale per finanziare, almeno in parte, gli incentivi promessi alle aziende per ridurre l’orario di lavoro. Il contributo della Securite Sociale andrà ad alimentare il “Forec”, il fondo di finanziamento che il governo sta creando per erogare gli incentivi e alleggerimenti fiscali legati alla riduzione dell’orario di lavoro Secondo il governo è giusto che le casse, rimpinguate nel 2000 da un forte calo della disoccupazione favorito dal passaggio alle 35 ore, contribuiscano anche loro a finanziare il provvedimento. Per sindacati e imprenditori invece, il governo non può deviare a suo piacimento i contributi delle casse previdenziali create per sovvenire ai bisogni di pensionati, malati e famiglie.
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