Il Medef, la confindustria francese, minaccia un nuovo braccio di ferro con il governo che ha deciso, contro il parere di imprenditori e sindacati, di attingere alle casse della previdenza sociale per finanziare il passaggio alle 35 ore. Denis Kessler, numero due del Medef, ha infatti dichiarato oggi che la sua organizzazione potrebbe decidere di non partecipare più alla gestione delle casse della previdenza sociale. “Non possiamo continuare a rimanere in
un’organizzazione in cui vi è una tale confusione di missioni, responsabilità e finanziamenti”, ha spiegato Kessler, indicando che forse il Medef non presenterà a luglio le candidature per il consiglio di amministrazione della Securitè Sociale, gestita pariteticamente da imprenditori e sindacati da 55 anni. “La Securitè Sociale è per i malati, i pensionati e le famiglie, e non pr incoraggiare la riduzione dell’orario di lavoro”, ha sottolineato Kessler proprio alla vigilia dell’apertura di negoziati con i sindacati per gettare le
basi di una nuova carta sociale.
Il Medef ha anche criticato oggi il governo per avere
annunciato un congedo per paternità di 14 giorni, una
misura, precisa in un comunicato, per cui non esistono
finanziamenti. La confindustria ha anche deplorato “il nuovo
aumento dei congedi, dopo che il passaggio alle 35 ore ha
ridotto di quasi cinque settimane l’orario di lavoro in
Francia”.
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