Dopo una trattativa lunga e difficile si è giunti ad un’intesa tra le parti per lo stabilimento Indesit di None.
Angelo Stango, responsabile delle relazioni industriali di Indesit, si continuerà a produrre su Torino?
Sì. L’impianto di None continuerà a produrre lavastoviglie da incasso per i principali mercati occidentali. In particolare per Italia, Regno Unito, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Spagna e Portogallo.
Quali soluzioni avete trovato riguardo all’eccedenza di personale?
Per tutti i lavoratori è prevista la cassa integrazione straordinaria a rotazione, che per ora abbiamo chiesto per crisi e che poi, fino a fine anno, chiederemo per riorganizzazione e ristrutturazione del sito. Nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012 sono previsti 100 prepensionamenti incentivati, di cui la metà nel corso di quest’anno. L’accordo prevede inoltre una serie di incentivi per chi sceglierà l’esodo volontario.
Quali incentivi?
Daremo alle aziende che assumeranno i nostri dipendenti un contributo inversamente proporzionale al livello di professionalità. I contributi equivalgono a 15.000 euro fino al terzo livello e 11.000 per il quarto e quinto livello. Ancora abbiamo stanziato 6.000 euro a lavoratore per il disagio creato dal cambiamento. Per evitare strumentalizzazioni, sia da parte dell’azienda che assumerà questi lavoratori, sia da parte del dipendente, abbiamo previsto un mese di prova presso l’azienda, così da garantire la trasparenza delle operazioni.
Una linea innovativa?
A differenza di tutte le ristrutturazioni aziendali che si basano sull’assistenza, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, noi abbiamo cercato di incentivare il lavoro e spostare l’asse a favore dell’integrazione dei lavoratori. E’ un approccio a livello culturale completamente diverso, perché azienda e sindacati si mettono in gioco per trovare lavoro e garantire a tutti un futuro occupazionale.
Le Istituzioni vi hanno sostenuto?
Regione e ministero dello Sviluppo economico si sono impegnati a favorire formazione, ricerca e sviluppo, attività che continueranno ad essere ospitate dallo stabilimento di None. Per dare concretezza a queste decisioni abbiamo fissato un altro incontro con la Regione e il sindacato presso la sede del ministero il 31 luglio.
Francesca Romana Nesci