Il 31 dicembre scade il contratto nazionale dell’edilizia. I sindacati di categoria, che di tradizione sono sempre stati molto uniti, per la prima volta si presenteranno al tavolo di trattativa con piattaforme separate.
Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl, come vivete dentro la categoria questa novità e come pensate di risolvere questo problema?
La viviamo con apprensione, anche perché in passato abbiamo sempre fatto assemblee unitarie. Questa separazione creerà qualche problema, ma abbiamo comunque deciso di muoverci unitariamente e di fare una sola assemblea per poi far votare separatamente i lavoratori.
Quali sono le differenze tra le vostre richieste e quella di Feneal e Fillea?
In realtà ci sono molti punti in comune. Quello che ci divide è la parte economica. Noi chiediamo un aumento salariale di 118 euro al I livello.
E’ un aumento fedele all’indice Ipca?
Sì, ma comprende anche il recupero del differenziale d’inflazione relativo al biennio 2008/2009. La novità però sta nel fatto che la richiesta è al parametro 100, in modo tale che anche per il parametro più basso sia garantito al 100% un aumento.
Sul piano normativo cosa chiedete?
Di dare il via a un nuovo sistema di welfare contrattuale che comprenda la sanità integrativa, ma anche un fondo di prepensionamento complementare, rispetto al quale puntiamo a un aumento delle adesioni piuttosto che del contributo.
In tema di sicurezza sul lavoro?
Per noi è importante che venga potenziata l’attività dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sul territorio. Inoltre chiediamo che il subappalto possa essere specializzato senza costituire una catena e che sia quindi limitato al primo livello.
Si aspetta un negoziato difficile?
Sì, soprattutto perché si inserisce in un quadro complesso sul quale pesa la situazione di crisi del settore. La volontà della categoria è quella di mantenere l’unità e trovare insieme una soluzione rapida. Come Filca ricercheremo tutti gli spazi possibili per poter condividere una trattativa unitaria e firmare insieme il rinnovo del contratto del settore edile.
Francesca Romana Nesci