In vista dei licenziamenti annunciati dall’azienda globale di consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing, conseguenti alla decisione aziendale di chiudere il centro di via La Malfa, è partita la mobilitazione.
262 lavoratori di Accenture Outsourcing S.r.l hanno incrociato le braccia e, riunitisi in assemblea permanente con le segreterie provinciali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, e Ugl, hanno proclamato un pacchetto di 48 ore di sciopero, che avrà inizio venerdì 8 agosto con un presidio davanti alla presidenza della Regione.
In seguito al fallimento del tavolo nazionale triangolare tra British Telecom Italia, Accenture e le organizzazioni sindacali, le procedure di licenziamento collettivo e la chiusura del centro palermitano sono ormai alle porte. I sindacati lanciano un appello alle istituzioni.
“È impensabile – affermano le segreterie provinciali di Slc, Fistel, Uilcom e Ugl – che un sito produttivo come quello di Accenture Palermo rischi di chiudere non per mancanza di lavoro ma per le irresponsabilità manageriali di alcuni grandi multinazionali che gestiscono, tra l’altro, anche servizi per la Pubblica Amministrazione. Questo è ciò che sta accadendo ai lavoratori di Accenture, dipendenti prima di Bt Italia, che ha ceduto le attività e i lavoratori ad Accenture, e che adesso decide di rescindere anticipatamente il contratto, determinando la chiusura di tutto il centro palermitano”.
All’assemblea permanente tenutasi stamattina sono intervenuti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore alle Attività Produttive del Comune, Giovanna Marano, Le istituzioni comunali hanno assicurato la loro piena disponibilità a ricercare soluzioni che mantengano il perimetro produttivo all’interno del territorio palermitano. “Il sindaco Orlando ha garantito tutto il suo impegno affinché realtà produttive come quelle di Accenture non siano oggetto di sciacallaggio imprenditoriale e auspica, invece, che da questa vertenza si possano creare opportunità concrete di rilancio per un settore che afferisce a servizi di cui Palermo e la Sicilia possano rendersi protagonisti innescando, così, processi di sviluppo occupazionale del territorio”.
“Le Istituzioni locali – continuano le segreterie provinciali – non possono permettere che questo scempio avvenga, perché la vertenza dei lavoratori di Accenture è emblematica per tutto il settore delle telecomunicazioni”.