La Fiom-Cgil ha proclamato uno sciopero per mercoledì 24 febbraio nelle prime 3 ore di ogni turno di lavoro alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia), con presidi davanti ai cancelli dell’azienda dalle 6 alle 10 e dalle 14 alle 17. Il gruppo intende affrontare la transazione energetica mettendo lo stop alla produzione di energia a carbone di Civitavecchia e passare, entro il 2025, a una produzione basata sul turbogas. Secondo la Fiom, il passaggio al gas porterà a una perdita del 90% dei lavoratori, evitabile se il gruppo affrontasse la transizione eneregetica puntando direttamente su fonti completamente rinnovabili.
“La transizione ecologica è un’esigenza di dimensioni globali non più rinviabile – dice la Fiom in un comunicato – perché se da un lato si tratta della salute di tutti, dall’altro è in gioco la possibilità di garantirsi un futuro di lavoro e sviluppo grazie alle energie rinnovabili con tutte le tecnologie ad esse collegate. Non è un caso che proprio a questo processo siano stati destinati gran parte dei fondi europei che da mesi sono oggetto di dibattito (persino della crisi di Governo)”.
Per Civitavecchia il ministero “ha detto chiaramente che si aspetta dei progetti dal territorio e la discussione in atto su idrogeno ed eolico offshore è un segnale molto positivo che merita il sostegno di tutti – prosegue – allora perchè Enel, l’azienda più grande del territorio, sul piano nazionale e internazionale ragiona sulle rinnovabili mentre per quello locale, in un territorio che ha dato tutto alle esigenze nazionali e con centinaia di lavoratori nell’indotto, insiste su un progetto che a regime ne occuperà appena qualche decina? Civitavecchia può continuare ad avere un ruolo nella strategia energetica nazionale, con un’industria sostenibile in grado di garantire lavoro per tutti”.
E.G.